I tifosi del Genoa lo ricordano a stento. E forse anche lui fatica a tenere memoria di quando era un calciatore. È una storia strana quella di Diego Ángel Capel Trinidad, attaccante esterno spagnolo classe 1988 passato in rossoblu durante la stagione 2016-17. Proveniva dallo Sporting Portugal e al pari di altre decine (esagerato dire centinaia?) di calciatori transitati al Genoa durante l’era Preziosi è andato via quasi inosservato. E dopo un’altra stagione senza squilli trascorsa nell’Anderlecht ha imboccato un precipitoso declino, culminato in uno stop di quasi 2 anni: da marzo 2020 a ieri, 14 febbraio 2022.
Covid o non Covid, l’Empoli è una manna per gli agenti. A un anno di distanza si conferma per distacco la società di Serie B che paga più commissioni. E non è nemmeno tutto, perché se si guarda alle cifre della Serie A si scopre che ben 11 società spendono meno rispetto al club presieduto da Fabrizio Corsi. È quanto emerge dalle tabelle pubblicate nei giorni scorsi dalla Figc. E in attesa di conoscere i nomi dei beneficiati (nella lista delle transazioni relative al 2019 l’Empoli occupava una pagina intera e debordava nelle due confinanti), non si può far altro che registrare l’impressionante dato: nonostante la crisi economico-finanziaria da pandemia, la società toscana ha speso in commissioni ben 5.507.833,34 euro nel periodo compreso fra il 1° gennaio e il 31 dicembre 2020. Una cifra che sommata ai 6.028.166,66 euro dell’anno solare 2019 fa un totale di 11,536 milioni di euro in due anni.
Contrazione di circa un quarto. I dati aggregati sui compensi agli agenti per intermediazioni, appena pubblicati sul sito della Figc e relativi al periodo 1 gennaio-31 dicembre 2020, dicono che l’effetto della pandemia si è fatto sentire. Dai 187.851.487,86 euro pagati dalle società agli agenti nell’anno 2019 si è infatti passati a 138.015.594,09 euro del 2020. Soltanto nel 2015, anno di avvio dell’operazione trasparenza voluta dalla Fifa, si era registrato un dato più basso (84.442.566,23 euro). E vista la crisi che ha colpito i sistemi economici nazionali e globali non c’è da sorprendersi della contrazione.
Contrazione di circa un quarto. I dati aggregati sui compensi agli agenti per intermediazioni, appena pubblicati sul sito della Figc e relativi al periodo 1 gennaio-31 dicembre 2020, dicono che l’effetto della pandemia si è fatto sentire. Dai 187.851.487,86 euro pagati dalle società agli agenti nell’anno 2019 si è infatti passati a 138.015.594,09 euro del 2020. Soltanto nel 2015, anno di avvio dell’operazione trasparenza voluta dalla Fifa, si era registrato un dato più basso (84.442.566,23 euro). E vista la crisi che ha colpito i sistemi economici nazionali e globali non c’è da sorprendersi della contrazione.
L’Empoli è più di una squadra di calcio. È un modo di essere, un’identità da indossare fieramente da piccoli fra i grandi del calcio italiano, un orgoglio territoriale da rivendicare e fare segno di distinzione. È anche uno straordinario esempio di longevità, quanto a permanenza nei piani alti del movimento calcistico nazionale. Perché la storia del nostro calcio è piena di provinciali che si sono affacciate nella massima serie e vi sono rimaste per un periodo di variabile ampiezza. Ma non è facile trovare un caso di così estesa durata. Perché l’Empoli ha conosciuto la Serie A per la prima volta nel 1986, e a 35 anni di distanza lotta per ritornarci dopo avere fatto su e giù più volte. Una presenza ormai strutturata, una storia di lungo corso di cui molto si conosce la dimensione calcistica. Un po’ meno si sa della sua dimensione sociale e umana. Cioè di cosa sia Empoli, non l’Empoli.
Un vecchio articolo che mi pare interessante recuperare. Buona lettura.
È passato alla storia come l’eroe della vittoria portoghese agli Europei del 2016. Lui è Éderzito António Macedo Lopes, noto al mondo calcistico come Éder, attaccante classe 1987. Nativo della Guinea Bissau, Éder è stato naturalizzato portoghese e poi chiamato a far parte della nazionale lusitana. Ciò che lo ha portato a firmare il gol vincente nella finale contro la Francia del 11 luglio 2016. Ma l’attaccante che adesso gioca nel Lille è stato anche al centro di una storia oscura, nella quale entrano in ballo società offshore che a un certo punto sembrano essere sue proprietarie. Questa storia emerge grazie ai documenti di Football Leaks, e nei giorni scorsi è stata raccontata da Yann Fossurier nel quadro di una collaborazione fra le testate Mediapart (che fa parte dell’European Investigative Collaborations, il consorzio di media europei che pubblica i Leaks) e Mediacité.
L’Olympique Marsiglia (OM) torni sui propri passi e non dia corso all’intenzione di revocare la convenzione con le associazioni dei tifosi. È l’appello lanciato dal sindaco di Marsiglia, Benoît Payan, al presidente Jacques-Henri Eyraud. La sollecitazione giunge nel corso di un’intervista televisiva, rilasciata pochi giorni dopo la pubblicazione di un’indiscrezione secondo cui l’OM si appresterebbe a sospendere la convenzione con i gruppi rappresentativi della tifoseria e relativa alle facilitazioni sugli abbonamenti. Una mossa che sarebbe l’ultimo passaggio in una sequenza di tensioni fra la società e la tifoseria.
L’estate delle polemiche si era chiusa per l’attaccante uruguayano Luís Suarez col trasferimento dal Barcellona all’Atlético Madrid. Un affare che secondo quanto comunicato dal sito ufficiale della società blaugranaal momento del trasferimento sarebbe stato concluso sulla base di 6 milioni di euro, in parte legati al maturare di bonus. Ma l’odierna edizione del quotidiano catalano Sport riferisce un’altra versione.
Una storia buffa che rischia di avere serie conseguenze. Coinvolge la società Reggina 1914 e Francesco Totti. E s’incentra sulla cattiva gestione di una photo opportunity che si svela alquanto inopportuna. Un eccesso di passione (chiamiamolo così), cui seguono l’imbarazzo e una toppa che risulta peggiore del buco.
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